Innamorati
di Hélène Delforge e Quentin Gréban.
Se facessimo finta…
che io ti abbia già
scritto poesie,
portato cioccolatini,
invitata a un concerto,
aspettata,
desiderata.
Se facessimo finta…
che io ti abbia già fatto la corte da manuale.
Se facessimo finta di aver superato
queste tappe obbligate.
Possiamo prendere una scorciatoia
dalla mia bocca al tuo collo,
dal tuo collo al primo bacio.
Innamorarci.” (cit.)

Ogni tanto è bello farsi dei regali. Questo libro me lo sono regalato lo scorso anno. E quasi un anno dopo eccomi qui, con il libro ancora con me e non solo, il libro è anche nella Tana di Cipepepè.
Non c’è tanto da girarci intorno: è un albo semplicemente meraviglioso, un altro di quei libri che vuoi tenere lì, sul comodino, perché ogni tanto vuoi rileggerlo.
Nel libro non ho trovato delle frasi d’amore fatte o scontate, ho trovato squarci di storie vere, reali. Ho trovato incontri, inizi, addii, sorprese… Ho trovato gioia, quotidianità, lontananza, malinconia, passione e desiderio, malizia, ingenuità, morte, giovinezza e maturità.
Ho trovato parole delicate, forti, poetiche.
Ma in tutte le storie c’è un filo conduttore: la meraviglia, lo stupore, il rispetto, la gioia di conoscersi e scoprirsi o la voglia di ritrovarsi. La voglia di condividere, la voglia di costruire oppure la voglia di lasciare andare.
Il tutto con delle illustrazioni così belle che la storia che raccontano ti sembra di viverla, e vorresti viverla. O magari l’hai già vissuta o la stai vivendo.
Ogni illustrazione è come un quadro che si abbina perfettamente alle parole.
Ogni scritto è come una pagina di diario, a cui si raccontano emozioni, segreti, paure, gioie.