Partecipare a un progetto di lettura per chi, come me, è appassionato di storie, di racconti è sempre un piacere e un onore.
E finalmente, dopo tanto tempo, siamo tornati a leggere in presenza a scuola.
Cipepepè ha lasciato la sua Tana ed è andato a incontrare i bambini di una classe prima della Scuola Primaria.
La cosa bella è che poi incontrerà anche la seconda, la terza, e poi la quarta e la quinta!
Ci sarà da divertirsi.
Ma parliamo di come è andata in classe: è stato divertente, per me sicuramente ma spero anche per i bambini.
L’incontro è iniziato in biblioteca e per rompere il ghiaccio ho cominciato con qualche indovinello, poi sono passata alla lettura di un albo illustrato e alla fine ho pensato a un laboratorio per rielaborare la storia e dare libero sfogo alla creatività.
Non voglio soffermarmi su quale libro ho letto… voglio soffermarmi su che cosa lascia una lettura.
Uscendo contenta dalla classe mi sono chiesta: che cosa ha lasciato a me questa mattinata? Che cosa ha lasciato a loro (i bambini) la lettura? E quindi, in generale, che cosa resta di una storia, di un racconto letto ad alta voce?
Ai bambini resta la conoscenza di una storia nuova, di personaggi nuovi, di mondi diversi, di vite diverse. Resta il poter immedesimarsi.
A me resta l’allegria delle loro domande, le chiacchiere, le interruzioni e soprattutto le loro idee, le loro bellissime idee, la loro meraviglia del mondo. Il vedere il mondo attraverso i loro occhi.
Credo che di una mattinata di letture possa rimanere qualcosa di veramente grande e prezioso: i loro pensieri, le loro riflessioni, i loro racconti.