
Verba Volant è una casa editrice indipendente siciliana, guidata da Fausta Di Falco e Elio Cannizzaro. Una casa editrice che si contraddistingue per l’attenzione e la cura nella scelta delle storie e dei formati in cui presentarle.
Fausta, come me, ama parlare e raccontare. Per questo è stato un piacere conoscerla e intervistarla.
Ecco cosa è venuto fuori!
Come nasce Verba Volant?
Siamo nati ormai più di 10 anni fa perché amiamo i libri, l’illustrazione e la carta! Spero sia evidente per chi ci conosce… ci piacciono molto i libri di formato inconsueto in cui l’elemento materico sia ben presente! Fin dal principio abbiamo avuto in catalogo offerte per ragazzi; con il tempo, soprattutto dopo la nascita dei Libri da Parati®, ci siamo concentrati maggiormente sui libri illustrati che, lo sottolineiamo sempre, non sono soltanto per ragazzi! Noi stessi abbiamo una buona raccolta di libri illustrati sparsi per casa e per la redazione… In realtà non ci consideriamo del tutto editori per ragazzi: amiamo mischiare parole e immagini, per tutti! Molti dei nostri testi possono essere considerati “trasversali”.
La scelta di rimanere a lavorare nella tua terra, la Sicilia. Gioie e dolori di questa scelta, che ammiro e condivido.
La scelta di rimanere “a casa” l’ho fatta già a 18 anni, quando mi sono iscritta all’Università (parlo al singolare adesso perché Elio si è unito all’attività in un secondo momento). Perché andar via quando potevo studiare comunque in un’ottima università a 60 km da casa? E non mi sono mai pentita di questa scelta come non mi sono, a oggi, mai pentita di aver scelto di lavorare in Sicilia. Quando ho cominciato, il panorama della piccola editoria era molto differente. Adesso, soprattutto nel palermitano, ci sono tante piccole realtà.
Nel momento in cui dovevo immettermi nel mondo del lavoro, invece, mi si poneva una scelta. La più ovvia era quella di provare a entrare come stagista in qualche casa editrice del nord Italia. L’altra, molto più complessa e faticosa, era quella che alla fine ho fatto. Certamente ho avuto la fortuna di avere il sostegno dei miei, anche economico. Diversamente sarebbe stato ancora più difficile. Ho dovuto faticare il doppio rispetto ai colleghi fuori dall’isola per ovvi motivi logistici e di decentramento culturale; ma adesso posso dire che, se da una parte essere lontani dai “centri di cultura” può essere uno svantaggio, dall’altro probabilmente ti permette di vedere le cose con più distacco, stimola la creatività e incoraggia l’indipendenza.
Una scelta editoriale, la vostra, ben definita, particolare, che dà spazio a formati inusuali. Come nascono le idee e i libri in casa Verba Volant?
Proprio perché abbiamo scelto la difficile strada dell’indipendenza (e con questo non mi riferisco solo all’essere scollegati da un grande marchio ma anche al fatto di essere intellettualmente liberi, cosa che più che mai oggi mi sento di sottolineare) abbiamo deciso di fare ciò che ci piace. E a noi piace “giocare” con la carta, con i formati… pensare a qualcosa che non esiste ancora e che possa destare stupore.
So che tu ami L’ascensore, quindi mi fa piacere raccontare come è nato per esemplificare anche il modo, a volte un po’ “fuori di testa”, in cui lavoriamo.
Da maggio 2019 abbiamo affiancato all’attività editoriale quella ricettiva creando una struttura letteraria con camere e appartamenti a tema e una piccola biblioteca (Casa VerbaVolant). Abbiamo lavorato alla ristrutturazione per tre anni e tra le altre cose abbiamo fatto degli interventi anche sull’ascensore. Io a un certo punto mi sono distratta dalle questioni tecniche e mi sono ritrovata a pensare: “Ma se facessimo un libro ascensore? Un libro in cui ‘si sale’…”
A quel punto ci siamo messi al lavoro e dopo prove e riprove, idee fallite e perfezionamenti, Elio ha trovato il giusto formato da proporre alla tipografia. La storia l’abbiamo affidata a Daniele Bergesio che ha colto subito lo spirito dell’idea e per rendere il tutto un po’ più complicato abbiamo scelto un’illustratrice ucraina per realizzare le illustrazioni!
